Mpjedi
2004-01-19 13:33:30 UTC
siccome mi siete mancati inizio a spararvi un po' di OT cosi tanto
per.......
Tanto questo lo capiscono in pochi ^_^
MONA: parola veneta per eccellenza. La summa, il concentrato (certo
che il concentrato di mona e' un pensiero che fa tremare le vene dei
polsi) l'apoteosi della veneticita'. Quello che la rende interessante
e sfuggente ai non venetofoni, e' la sua doppia accezione, femminile e
maschile. Ma, se del mona si puo' parlare liberamente, della e' piu'
difficile. E' repressione linguistica, come quando si parla del sesso
e mai della sessa.
Viene dal greco "Muni' ", monte di Venere. Metafora che noi veneriamo.
Questo termine, al maschile, i veneti lo sanno bene, non e'
categorico, definitivo. Mona non vuol dire uno necessariamente
stupido. Potrebbe indicare anche uno intelligentissimo ma che ghe vien
un colpo de mona. Ecco, si potrebbe dire che ha un raggio d'azione che
va da "sciocchino (brao mona) a incallito deficiente (Te si' un
mona!). Mentre "Monassa" nonostante l'aspetto, ha un raggio d'azione
piu' modesto, un mezzo mona.
Ma esiste un qualsivoglia rapporto tra l'accezione maschile e quella
femminile? Una area semantica comune? Forse. In generale si potrebbe
dire che "al" mona no ghe piase "la" mona (se no no'l sarìa mona).
Questa parola ha anche originato un aggettivo: "Smona' ". E qui la
cosa si ingarbuglia. Poiche' significa uno demotivato, senza stimoli,
zo' de susta. E per cosa? A causa della mancanza di mona, ci sembra
evidente. E se no ve sembra evidente, si' mone.
Un omo picolo, basso, molto basso e triste par via de sta so'
condissiòn, un giorno el lese incisa su la porta de un cesso pubblico
una frase: - Abaso la mona - E lu': - Gera ora!-
Scusate il monologo.
Ciao
Mpjedi
per.......
Tanto questo lo capiscono in pochi ^_^
MONA: parola veneta per eccellenza. La summa, il concentrato (certo
che il concentrato di mona e' un pensiero che fa tremare le vene dei
polsi) l'apoteosi della veneticita'. Quello che la rende interessante
e sfuggente ai non venetofoni, e' la sua doppia accezione, femminile e
maschile. Ma, se del mona si puo' parlare liberamente, della e' piu'
difficile. E' repressione linguistica, come quando si parla del sesso
e mai della sessa.
Viene dal greco "Muni' ", monte di Venere. Metafora che noi veneriamo.
Questo termine, al maschile, i veneti lo sanno bene, non e'
categorico, definitivo. Mona non vuol dire uno necessariamente
stupido. Potrebbe indicare anche uno intelligentissimo ma che ghe vien
un colpo de mona. Ecco, si potrebbe dire che ha un raggio d'azione che
va da "sciocchino (brao mona) a incallito deficiente (Te si' un
mona!). Mentre "Monassa" nonostante l'aspetto, ha un raggio d'azione
piu' modesto, un mezzo mona.
Ma esiste un qualsivoglia rapporto tra l'accezione maschile e quella
femminile? Una area semantica comune? Forse. In generale si potrebbe
dire che "al" mona no ghe piase "la" mona (se no no'l sarìa mona).
Questa parola ha anche originato un aggettivo: "Smona' ". E qui la
cosa si ingarbuglia. Poiche' significa uno demotivato, senza stimoli,
zo' de susta. E per cosa? A causa della mancanza di mona, ci sembra
evidente. E se no ve sembra evidente, si' mone.
Un omo picolo, basso, molto basso e triste par via de sta so'
condissiòn, un giorno el lese incisa su la porta de un cesso pubblico
una frase: - Abaso la mona - E lu': - Gera ora!-
Scusate il monologo.
Ciao
Mpjedi